sabato 3 Maggio 2025 - domenica 18 Maggio 2025
Scultore e pittore, Piali destreggia con sapienza una metodologia creativa completamente immersa nei valori della storia dell’arte pre-moderna,
in estraneità con quella post-moderna. Le influenze specifiche di Michelangelo, Caravaggio, Tiepolo emergono nelle opere di Piali con funzionalità strutturale e con un chiaro gusto post-citazionistico,
sintomo di un’immersione totale in un passato mitico, per l’artista, dell’arte, vissuto con suggestione, da vero “artifex”, artigiano dell’arte.
Pensiamo in particolare a Grande ala (2018), possente scultura in terracotta, ferro e ottone, oppure al trittico Fuga dalla storia, olio su tela del 2008,
simbolo definitivo della semiotica diacronica dell’arte di Piali, oppure a L’Angelo della speranza (2020), senza dimenticare il riferimento ad Ascensione (1998),
un vigoroso bronzo selezionato per l’esposizione associata al Ciclo Internazionale d’incontri Imagini Christiane nel biennio 1998-99 e ospitato in esclusiva
presso la suggestiva Chiesa della Natività di Gesù dell’Arciconfraternita della Compagnia della Natività (detta degli Agonizzanti) a Roma e, ancora,
La porta del dolore (2002) opera presente nella Chiesa del Santo Giovanni di Ciampino (RM).
Piali riesce a dialogare con l’ambiente sacro, senza rinunciare alla sua passione segnica per il passato storico-artistico,
reinventato dall’artista mediante una concezione che diventa quasi affine alle antropologie dell’arte molto di moda in questi tempi.